lunedì 19 maggio 2008

Gli "ANGELI ROSSI" della montagna (di Vincenzo Alvaro)

Da Slow Time quotidiano di Emerson Comunication. Direttore Roberto Fittipaldihttp://slowtime.wordpress.com/2008/05/05/gli-angeli-rossi-della-montagna/
Piano Ruggio (PZ) - Sono le 10.40 di domenica mattina, quando le prime due squadre di soccorso del CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, foto di G. De Marco) partono alla ricerca di due escursionisti dispersi. Poco dopo si muoveranno altre tre squadre a dare man forte all’azione di ricognizione degli ambienti di quota, nel cuore del Parco del Pollino. L’emergenza parla di due escursionisti dispersi sulla cima di Serra del Prete. Parte così la ricerca in superfice da parte delle squadre di soccorso e ricognizione del Soccorso Alpino, che hanno il compito di perlustrare la zona dell’emergenza al fine di intercettare le due persone che hanno lanciato l’allarme.Ad ogni squadra un pezzo di montagna da visionare palmo a palmo. Dal campo base, impiantato sul Piano di Ruggio, a pochi metri dal Rifugio De Gasperi, la sala operativa allestita per coordinare le operazione dentro una tenda, segue in stretto contatto radio i movimenti dei soccorritori, in attesa di avere novità sul contatto con i dispersi. Sul prato la squadra dei soccorsi sanitari attende l’evolversi delle operazioni e controlla strumenti e mezzi per una eventuale chiamata d’intervento.Tutto come nella realtà, ma per fortuna è solo una esercitazione per testare il grado di operatività degli uomini, tutti volontari, che appartengono al Soccorso Alpino. Gli “angeli” in tuta rossa e bordature nere che durante tutto l’anno soccorrono diverse decine di “sfortunati” ai quali la montagna condanna duramente qualche piccola ingenuità o superficialità di troppo.Sono circa settanta (foto di E. Iannelli), coordinati dai due responsabili regionali di Calabria e Basilicata, provenienti dalle stazioni di soccorso delle regioni di Calabria, Basilicata e Puglia. Insieme per una esercitazione che si potrarrà fino al tardo pomeriggio.Al mattino i volontari si dividono in cinque squadre di soccorso coordinate da un caposquadra, al quale i referenti del campo base assegnano una area di intervento operativo, segnata su una carta topografica.Il tempo di controllare imbraghi, moschettoni, corde, zaini, coordinare lo stile di intervento e via si parte. Prima due squadre, poi le altre tre. Tutti a “caccia” dei dispersi. Si sale sui mezzi meccanici per raggiungere le zone di operazione. Poi via a piedi, salendo lungo il crinale di Serra del Prete. In fila orizzontale a guardare la montagna centimetro per centimetro alla ricerca di un contatto visivo con gli escursionisti in difficoltà (due volontari del CNSAS che si sono prestati all’occorrenza). Più si sale più lo scenario di intervento diventa complicato. La neve è alta più di un metro, ma le squadre di soccorso non demordono bisogna trovare le persone in difficoltà.Dopo oltre due ore di ricerca una squadra le individua quasi sotto la cima di Serra del Prete. La chiamata al campo base è istantanea. “Trovati!” ma uno dei due è ferito ad una gamba e per scenderlo a valle c’è bisogno dell’intervento dei sanitari.Dal campo base la squadra sanitaria, attrezzata di tutto punto, si muove velocemente. Con il GPS arrivano “in bocca” ai feriti in men che non si dica. Si monta la barella (foto di V. Malfone) trasportata a spalla in una zaino ad hoc e con l’aiuto delle corde da imbrago si scende - con accurata velocità - a valle dove le operazione si concludono con un applauso generale.Ottimi i tempi di rispondenza degli uomini che ancora una volta, sul campo, hanno dimostrato la loro efficenza ed operatività.Luca Franzese, delegato regionale Calabria del CNSAS sembra soddisfatto del lavoro dei suoi uomini. Così come è orgoglioso di loro il Presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, che all’inizio delle operazioni è intervenuto per porgere il suo saluto ai volontari. Al suo fianco anche il Presidente del Cai di Castrovillari, Eugenio Iannelli e gli ispettori del Corpo Forestale dello Stato, che nelle emergenze vere collaborano fianco fianco con i soccorritori volontari.Nel suo breve intervento Pappaterra ha sottolineato come l’Ente anche nel nuovo bilancio da poco approvato abbia voluto dare un segnale di vicinanza ad un settore così importante. Qualificare questi volontari significa dare sicurezza a coloro che vogliono vivere la montagna in libertà, ma nel pieno rispetto delle regole.

4 commenti:

Giovanni Vancieri ha detto...

Sarà anche un'esagerazione definirci "Angeli" ma è un onore leggere articoli del genere per chi fa parte di questo MERAVIGLIOSO Gruppo; continueremo così affinchè l'attività di soccorso (che è soprattutto di prevenzione) migliori...Grazie a tutti quelli che credono in tutto ciò.

Anonimo ha detto...

E' stato straordinario partecipare a questa esercitazione.
Guardare negli occhi queste persone e vedere, dietro il viso sorridente di chi ama e si impegna per la vita, l'affiatamento l'impegno e fatemelo dire il coraggio.
Sono contento di fare parte di questo gruppo.

Turi ha detto...

Una sola parola: sono semplicemente orgoglioso.

Anonimo ha detto...

ciao

anche quest’anno ho deciso di trascorrere – per la terza volta - con la famiglia le vacanze estive dal 21 giugno al 05 luglio nella vostra bella regione e più precisamente a “marina di sibari”

pensare di stare 15 giorni a cazzeggiare (rilassante e ingrassante) sulla spiaggia senza “rampegare” mi fa un po’ “innervosire”.


mi chiedevo pertanto se era possibile avere dei contatti con qualcuno "di voi" per fare qualche vietta e/o qualche tiro in falesia – cose moooolto tranquille (in falesia magari anche cin figlio di 9 anni)

sul sito di “roccia e resina” ho visto che ci sono – sembrano carine – viette di “IV e V” che mi piacerebbe provare (onestamente non ho capito se necessita portare la ferramenta quali chiodi e martello - o i se i chiodi sono stati lasciati - e se sono sufficienti dadi e friend)

http://www.rocciaeresina.it/OUTDOOR/Eianina/corvo.htm

http://www.rocciaeresina.it/OUTDOOR/Pollino/cassano/cassano.htm

http://www.rocciaeresina.it/OUTDOOR/Pollino/Sellaro/piccolo_principe.htm



sarei curioso di sapere vs commenti sulle vie…e premetto che malgrado la grande e infinita passione...sono...un "brocco"
oltretutto qui oramai

arrampicare nel fine settina è quasi impossibile visto che si preannncio l'ENNESIMO we di pioggia...percio spero nelle vacanze al mare



ringraziando per il tempo che potrai dedicarmi tiporgo cordiali saluti



davide panzeri

cernusco lombardone (lecco)