Insieme a Luigi arriviamo a Firmo per le 19.00, aspettando Salvatore che tornasse da Castrovillari e nel frattempo iniziamo a fare amicizia con qualcuno del luogo, degustando anche qualche bicchiere di vino. Ogni quartiere organizzava il proprio "festino" ( fuochi che si accendono in onore della notte di S. Giuseppe) con piatti tipici e danze popolari ai quali non abbiamo opposto nessuna resistenza, gradendo l'invito.
Tutta la serata potete ben capire come si è svolta ( anche se ho dei vaghi ricordi ), abbiamo ballato e brindato insieme a questa bella gente che conserva ancora quell' ospitalità e quell' armonia di un tempo, legate alla loro tradizione e alla loro cultura " arbreshe" (italo-albanese).
Tra i vari incontri indimenticabile quello di Zio Gennaro, che con la sua saggezza insegnava come era la vita di un tempo, piena di valori e di sacrifici e poi le sue famose nacchere che accompagnavano il suono dell' organetto e i canti arbreshe.
Come dimenticare il Prof. con la sua cicirata, Franco, Salvatore con il suo cappello e tante tante altre eccezionali persone.
La serata è finita alle 4.00 del mattino seguente ( non ricordo come ) dopo aver arrostito carne e aver suonato la chitarra tutta la notte a casa di un altro amico...
Fallito il tentativo di sveglia per la montagna la domenica, la Signora Elena (madre di Salvatore), che aveva già preparato le tagliatelle di sabato, ci invita a pranzare a casa e quindi a fermarci ulteriormente nel giorno di Festa...
Il ritorno è stato tragico per via della sbornia del giorno prima, ma con un grande ricordo di quei momenti di vita semplice che richiamano alle radici. Grazie Salvatore, un altro brindisi all' amicizia ( e che non sia mai l'ultimo). E CCHI PELL!!!!!!!!!!!!!!!
Il ritorno è stato tragico per via della sbornia del giorno prima, ma con un grande ricordo di quei momenti di vita semplice che richiamano alle radici. Grazie Salvatore, un altro brindisi all' amicizia ( e che non sia mai l'ultimo). E CCHI PELL!!!!!!!!!!!!!!!